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"Una sintonia esplosiva"

L'incontro con l'allora Vescovo di Piacenza (poi arcivescovo di Bologna) Enrico Manfredini é forse il più importante della sua vita terrena, dopo quello straordinario con Igino Giordani, per la  profondità delle lettere che sono state scambiate.

 

 

E’ un incontro esclusivamente epistolare dunque–non vi era stata una conoscenza de visu fra i due prima –ed é quindi particolarmente significativa la profondità e intimità che queste lettere rivelano. Una “sintonia spirituale esplosiva” la definisce Manfredini

Da circa un anno Giovanna si trovava in Bolivia, prima accasata dai suoi cugini, poi in vita solitaria a La Paz dove lavorava presso il CIOP, il Centro d’orientamento dell’Universtà cattolica della capitale. Le lettere pubblicate sono due ( ma sono molte di più le lettere del periodo boliviano) entrambe di Manfredini.

Esse sono datate pochi giorni l’una dall’altra per l’arrivo di due lettere di Giovanna. La prima di cui una arrivata tramite persona.

 

12 giugno 1978

Cara Giovanna,

ti ringrazio della tua lunga lettera, che ho ricevuto come un. dono bellissimo. II tono e la forma e il contenuto sono quanto di più desiderabile potessi attenderrni da chi il Signore mi ha affidato come figlia carissima.

E'evidente che Egli opera la nostra comunione e che la nostra intimità profonda progredisce, nonostante le distanze e in assoluta assenza di strumenti naturali di rapporto. In Lui, infatti, l'incontro delle anime si realizza nel modo giusto e progredisce nella grazia dello Spirito Santo, diventando sorgente di Amore divino "che zampilla per la vita eterna" (Giov. VIII,28; VI,14) e ristora , rigenerando, quelli che cercano assetati la salvezza.

Scusami la citazione dei due testi dell'Evangelista Giovanni: non e'una mania professionale, quella che mi spinge a farteli leggere. E' il bisogno di riferire alla Parola di Vita ciò che ho compreso attraverso il tuo scritto e di offrirti la possibilità precisa di una verifica da parte tua, senza equivoci. II bisogno, poi, di evitare malintesi non nasce da un istinto di difesa contro di te e contro il tuo amore per me e neppure per controllare me nella risposta piena del mio amore, che immediatamente e gioiosamente ti consegno, senza riserva alcuna e senza limitazioni. E’ invece,l'esigenza di raccogliere insieme nella più perfetta sintonia il dono che lo Spirito ci fa e di farlo crescere il più possibile nella verginità, cioè nella dedizione integra ed esclusiva di tutto il nostro essere a Gesù ( di noi come singoli individui e di "noi-due come coppia che Lui ha unito) affinché l’Amore  dello Spirito  si diffonda intorno a noi, giunga alle persone che ci vivono intorno e le ristori e le rigeneri, conducendole per la stessa via del nostro incontro all’unità di comunione della Chiesa. La via del nostro incontro è solo "grazia” puro dono di Lui. Non ci siamo cercati e non abbiamo programmato nulla per stringere dei vincoli di comunione così profonda tra le nostre vite. Tutto questo mi sembra esemplare: dice, cioè come lo Spirito operi sovranamente senza merito, per non voler usare altri strumenti, né altre risorse per stringere rapporti  di intimità con i nostri vicini. SE facciamo dimora in Lui (ed è proprio dello Spirito Santo, dell’Amore fedele di Dio stesso, il creare “dimora”, l’avere la pazienza de l permanere nell’Amore) Egli stesso ci aprirà la porta del cuore degli altri e ci consentirà di essere suo strumento per dissetarli con l'acqua del Vero Ámore, che è lo Spirito Santo. Perdonami questa lunga riflessione; non vuole essere lezione né predica. E’ solo intimo abbandono del mio cuore al tuo, nella certezza di essere totalmente accolto. E ti ho detto tutto quello che sento perché, a tua volta, nel  modo che il Signore ti farà capire, tu abbia a comunicare verginalmente il Suo Amore agli altri, a cominciare da quelli che Egli predilige; apecialmente ai suoi sacerdoti e alle persone consacrate. Sono molte settimane che desidero scriverti senza trovarne il tempo. Improvvisamente mi è stato dato questo spiraglio, di cui approfitto di slancio. Perdona la fretta e gli scarabocchi . Ma vedi  l’Amore immenso, infinito, divino con cui ti amo; mentre ti assicuro di averlo riconosciuto questo stesso Amore nel "tu" stupendo e incontenibile del tuo scritto. Ti benedico e prego per te. Sono felice per tutto 1’Amore che il Signore ti fa grazia di irradiare intorno a te. Aspetto che tu ai scriva, anche se non sarò sollecito a risponderti ogni volta.

Ti abbraccio tuo + Enrico

 

LA LETTERA ESPLOSIVA DELL’AMORE

15 giugno 1978

 

Gara Giovanna,

ti ho scritto ieri. Continuo oggi. Perché la tua lettera del 9-IV-78, affidata a Padre Filippo Mondin, mi é stata recapitata in serata dopo che avevo già spedito. II buon servo di Maria non l’ho neppure visto. Devo confidarti due impressioni. La prima  mi ha suscitato dapprima una certa sorpresa. Presentandomi le tue note, ritornavi alle forme ufficiali di cortcsia. "Mi suonava strano che dopo aver aperto la porta del cuore non continuassi ad entrarvi con tutta la libertà che giustamente avevi preso, nel nome del Signore, Poi ho controllato le date delle lettere: la lettera esplosiva dell’amore era del 16 aprile: dunque veniva dopo quella consegnata a P. Filippo e non significava l'innesto della retromarcia !

La seconda espressione invece è stata bellissima. Ho letto le citazioni del “Piccolo Principe" , che io stesso da molti anni ho sottolineato e gustato ripetendole spessissimo in incontri con amici, specialmente giovani. Ho constatato.,che la nostra comunione ha come fondamento il Cuore di Gesù ma può fare riferimento anche a letture ed a esperienze identiche, che ciascuno di noi ha vissuto in epoche diverse e in modi diversi, con perfetta sintonia. II mondo dello Spirito e davvero meraviglioso e misterioso! Dobbiamo ammetterlo con indicibile gioia e con riconoscenza senza limiti. E forse dobbiamo vedere in queste consonanze d'anima un invito proseguire lo scambio, affinché l’Amore sia pieno e si irradii.

Chi sei tu per me ? Chi sono io per te? Non possiamo lasciare la domanda senza risposta, dopo che abbiamo visto affinità così forti tra noi. Non per curiosità ed esperienza  di possesso .Ma perché lo stupore della scoperta accresca 1’Amore e la Gioia, come sta scritto nel prologo deÍÍa prima lettera di S.Giovanni (1,1-4). E perché, crescendo l'Amore nella esperienza  dinamica del nostro reciproco incontro, gli altri, tutti quelli che Gesù ci vorrà fare incontrare, incontrino l’Amore in noi e se ne lascino , a loro volta bruciare altri, senza limite alcuno. Io penso che questo sia la chiesa nel suo mistero oiù intimo: una comunione di anime, avvicinate  e fuse nel fuoco d’ Amore dello Spirito Santo. So bene che la comunione ecclesiale è gerarchica che ha punti di riferimento oggettivi, istituiti dal Signore per evitare le illusioni del misticismo falso e quindi, dell'egoismo. Ma ritengo una grande grazia quella che è offerta a noi due: è presente  nella lontananza, esperienza soggettiva nel riferimento oggettivo. Non voglio complicare le cose semplici e belle, che il Signore sta operando in noi per grazia ! Ammiro la immediata freschezza con cui fissi, come su una tavolozza, i fatti e le impressioni che la vita ti presenta. Impara ad accettare con pazienza le mie complicazioni, che spero non ti siano troppo gravose. Scrivi pure quanto vuoi come vuoi, tutte le volte che vuoi. lo non ti prometto risposte frequenti, perché non so di poter essere fedele- Ti assicuro tutto l’Amore li cui lo Spirito mi farà capace: Soprattutto se tu stessa lo invocherai per per me. Ti benedico e ti abbraccio di gran cuore.

Quando l’anima si accende dell’amore di Dio può bruciare come una passione. Non ci si deve spaventare ma gloriare il Signore che può fare di queste meraviglie

(Evaristo padre della Chiesa sec. VI )

 

Giovanna Davoli

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