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INVESTITORI

COME FINANZIARE I NOSTRI PROGETTI?

 

Con il Tax credit ESTERNO la legge italiana (vedere descrizione sottostante) concede dei bonus fiscali notevoli (40% della somma investita) a chi finanzia progetti cinematografici. Non solo, chi finanzia ha diritto ad una quota di incasso degli utili dell'opera in qualsiasi forma di sfruttamento commerciale.

 

TAX CREDIT PRODUTTORE

 

Le disposizioni sul tax credit - credito d’imposta prevedono la possibilità di compensare debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico

Destinatari sono le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post-produzione (industrie tecniche), nonché le imprese non appartenenti al settore cineaudiovisivo associate in partecipazione agli utili di un film dal produttore di quest’ultimo.

 

1. Tax credit produzione (art. 1, comma 327, l. 244/2007 e decreto 7.5.2009 “tax credit produttori”)

 

Il credito di imposta può essere chiesto dalle imprese di produzione cinematografica ed è pari al 15% del costo complessivo di produzione è fino all’ammontare massimo di euro 3.500.000 per periodo d’imposta.Nel caso di produzioni associate il credito di imposta spetta a ciascun produttore associato, in relazione alle spese di produzione direttamente sostenute e in proporzione alla quota di effettiva partecipazione.Nel caso di produzioni con contratti di appalto il credito di imposta spetta sia al produttore esecutivo sia al produttore appaltante, in relazione alle spese di produzione da ciascuno sostenute.Sono beneficiari del credito d’imposta:

  • Film di nazionalità italiana (art.5 della “legge cinema” (decreto legislativo n. 28 del 2004) e decreto 7.5.2009 “tax credit produttori”);

  • Film riconosciuti di interesse culturale dalla Commissione per la cinematografia (art. 7 della legge cinema e decreto 7.5.2009). Nell’ambito di questi ultimi, la Commissione per la cinematografia può attribuire l’ulteriore qualifica di “film difficile”, ai fini di un maggior livello della soglia di aiuti pubblici e quindi anche dell’entità del beneficio fiscale.

Riconoscimento requisiti per i produttoriPer accedere alle agevolazioni fiscali, le imprese di produzione devono chiedere alla direzione generale per il Cinema il riconoscimento dell’eleggibilità culturale dei film prodotti. I film in oggetto sono sottoposti a un test di eleggibilità che ne assicura la matrice culturale italiana o europea (tabella A del decreto 7.5.2009). Viene effettuata una specifica istruttoria tecnica, ricorrendo se necessario al parere della Commissione per la cinematografia. Se entro il mese successivo alla richiesta di riconoscimento non interviene un provvedimento di diniego, il film ottiene automaticamente l’eleggibilità culturale.Il credito d’imposta attribuito viene revocato e decade per:

  • Mancato riconoscimento in via definitiva del requisito della nazionalità

  • Subentro di altra impresa di produzione

  • Violazione del vincolo di territorializzazione

Vincolo di territorializzazione in Italia (art.2, comma 7, del decreto “tax credit produttori”) = deve obbligatoriamente essere speso sul territorio nazionale un importo pari ad almeno l’80% dell’entità del beneficio fiscale.

2. Tax credit produzione esecutiva film stranieri (art. 1, comma 335, l. 244/2007 e decreto 7.5.2009 “tax credit produttori”)

Il credito di imposta spetta nel caso di realizzazione sul territorio italiano di film o parti di film “stranieri” (ovvero non riconosciuti di nazionalità italiana), su commissione di produzioni estere, con valorizzazione del territorio stesso ed evitando ambientazioni artificiali. Destinatarie sono imprese di produzione esecutiva e industrie tecniche.In questo caso, il credito d’imposta:

  • è pari al 25% del costo di produzione della singola opera.

  • è per spese di produzione, effettuate sul territorio italiano, che non eccedano il 60% del budget complessivo.

  • è limite massimo, per ciascun film, di 5 milioni di euro

  • è non è cumulabile con il credito di imposta “produzione film nazionali”

I film in oggetto sono sottoposti a un test di eleggibilità che ne assicura la matrice culturale italiana o europea (tabella C del decreto 7.5.2009).

Il Tax Credit a favore delle società “esterne” al settore cinematografico che intervengono finanziariamente nell’attività di produzione di film nazionali italiani, oltre a rappresentare un’indubbia spinta all’investimento nel cinema italiano (per i benefici fiscali che ne derivano) costituisce un formidabile veicolo di comunicazione di prodotti, servizi e marchi commerciali.Infatti, attraverso un contrato di associazione in partecipazione (nella forma particolare della cointeressenza agli utili del film) il soggetto imprenditoriale esterno potrà investire fino ad un massimo di euro 2.500.000,00 maturando un credito di imposta pari al 40 % del proprio investimento (per un tetto massimo di euro 1.000.000,00) e acquisendo contestualmente una quota di utili del film (da negoziare caso per caso) fino ad un massimo del 70% della quota di utili di titolarità del produttore associante.

 

L’investitore esterno dovrà quindi valutare non solo la congruità del proprio investimento rispetto alle potenzialità commerciali del film sulla base del “genere” – (commedia thriller, avventura, ecc. ) del cast del nome del regista, del budget, del distributore nazionale, della data di prima uscita nazionale, del lancio pubblicitario (che deve essere proporzionato all’importanza del prodotto, del presunto esito commerciale della sala (Box Office) e dal conseguente valore della TV (Pay e Free) e del video) ma anche la capacità del film come veicolo di comunicazione in stretta connessione agli elementi sopracitati.

Nel negoziare l’entità del proprio investimento (previa verifica della eleggibilità del film per l’accesso al beneficio del Tax Credit), nonché la conseguente quota di utili che sarà acquistata in funzione dell’accordo di cointeressenza, l’investitore esterno dovrà altresì negoziare con il produttore /distributore un idoneo piano di comunicazione ove sia identificato il GRP (Gross Rating Point) conseguente al piano stesso, in funzione delle attività di lancio, distribuzione e vendita del prodotto cinematografico.

 

Ne consegue come i benefici derivanti dall’investimento di un soggetto “esterno” in una produzione cinematografica nazionale italiana siano:

 

1. il risparmio fiscale sotto forma di tax credit

 

2. l’acquisizione di una quota di utili del film, da definire e negoziare caso per caso, che saranno per altro tassati come rendita finanziaria al 5%

 

3. un piano di comunicazione fisiologicamente connaturato ed espressamente concepito rispetto al mercato di riferimento, in funzione del GRP che ne deriverà.

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TAX CREDIT ESTERNO

 

​ITALIENS POUR LE MONDE

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